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24 aprile 2025

Plastica biodegradabile e plastica riciclata: caratteristiche e differenze

Peculiarità, vantaggi e impatti ambientali di due materiali simili, eppure molto diversi

Nel contesto attuale di crescente attenzione all’ambiente, il tema della plastica biodegradabile e della plastica riciclata è più che mai centrale. Ma quali sono le reali differenze tra queste due tipologie di materiali? E cosa sono le bioplastiche?

In questo articolo esploreremo le caratteristiche, i vantaggi e le applicazioni delle plastiche biodegradabili, compostabili e riciclabili, con un focus su come possano contribuire a un futuro più sostenibile.

Cosa sono le bioplastiche?

Le bioplastiche sono materiali plastici ottenuti in tutto o in parte da fonti rinnovabili, come l’amido di mais, la canna da zucchero o l’olio di ricino. Le bioplastiche possono essere biodegradabili, ma non tutte lo sono: esistono bioplastiche che si comportano come la plastica tradizionale in termini di durabilità, pur essendo di origine vegetale.


Quali sono le loro caratteristiche?

  • origine vegetale: sono prodotte da risorse rinnovabili;
  • proprietà biodegradabili (anche se non sempre): alcune si decompongono in modo naturale in presenza di microrganismi, umidità e calore;
  • possono essere biodegradabili e compostabili (es. PLA), ma altre sono semplicemente bio based, cioè a base biologica ma non degradabili.

Plastica biodegradabile: cos’è e come funziona

La plastica biodegradabile è progettata per degradarsi naturalmente nel tempo grazie all’azione di batteri, funghi e altri microrganismi. Questo processo può avvenire in condizioni ambientali specifiche (come in impianti di compostaggio industriale) oppure in ambienti naturali, a seconda del tipo di materiale. Esistono diversi tipi di plastica biodegradabile:

  • PLA (acido polilattico): derivato dall’amido di mais. Dobbiamo far notare che il PLA è biodegradabile, ma in impianti di compostaggio industriali, a temperature abbastanza elevate perché i microbi possano abbatterlo ad una certa velocità.
  • PBAT e PHA: biodegradabili in diverse condizioni ambientali. Ad esempio, si decompongono nell’ambiente naturale nel corso di alcuni mesi, così come le miscele di amido e le nanocellulose.

Tra i vantaggi offerti dalla plastiche biodegradabili possiamo citare:

  • il minore impatto ambientale se smaltite correttamente;
  • sono ideali per realizzare prodotti monouso (come posate, sacchetti e imballaggi).

E attenzione. Quando si parla di plastica biodegradabile e compostabile, è importante fare alcune distinzioni. Come abbiamo visto, “biodegradabile” significa che il materiale (la plastica in questo caso) può decomporsi naturalmente.
“Compostabile” significa che, entro un certo periodo (di solito 90 giorni), si trasforma in compost in un impianto specifico. Ma non tutte le plastiche biodegradabili sono compostabili, quindi è fondamentale controllare le certificazioni (come EN 13432 o OK Compost).

Plastica riciclata e plastiche riciclabili: la soluzione circolare

La plastica riciclata è ottenuta dal recupero e dalla lavorazione di plastiche riciclabili, cioè materiali che possono essere rifusi e trasformati in nuovi prodotti. È una delle soluzioni principali dell’economia circolare. Tra le più note plastiche riciclabili troviamo:

  • PET (bottiglie, contenitori per alimenti);
  • HDPE (flaconi per detergenti);
  • PP (tappi, contenitori per alimenti).

I vantaggi della plastica riciclata sono noti: permette di ridurre l’uso di risorse vergini, limita l’accumulo di rifiuti plastici e favorisce il riutilizzo e il riciclo all’interno di una filiera virtuosa.


Per ora, il vero limite del riciclo della plastica è dato dai comportamenti umani: solo una minima parte viene realmente recuperata in modo adeguato e può essere avviata al processo di trasformazione. Per questo motivo, l’impiego delle bioplastiche può rappresentare un valido alleato nella lotta contro l’inquinamento e contribuire alla salvaguardia del pianeta.

Differenze tra plastica biodegradabile e plastica riciclata

La plastica biodegradabile e la plastica riciclata rappresentano due approcci distinti alla sostenibilità. La prima è progettata per decomporsi naturalmente grazie all’azione di microrganismi, trasformandosi in sostanze innocue per l’ambiente, soprattutto se è anche compostabile. Viene spesso usata per prodotti monouso, come sacchetti o stoviglie.


La plastica riciclata, invece, deriva dal riutilizzo di plastiche esistenti, trasformate e reinserite nel ciclo produttivo. Non si decompone, ma riduce l’uso di materie prime e l’impatto ambientale legato alla produzione.
Una differenza chiave è che la plastica biodegradabile non è sempre riciclabile, mentre la plastica riciclata nasce proprio dal riciclo.

In sintesi, la biodegradabilità punta alla scomparsa controllata del materiale, il riciclo alla sua rinascita in nuove forme. Entrambe sono soluzioni valide, ma vanno usate correttamente e nei contesti più adatti. In termini industriali, è consigliabile scegliere plastiche biodegradabili e compostabili per prodotti monouso e imballaggi che non possono essere facilmente riciclati. Meglio invece optare per plastiche riciclabili e plastica riciclata per imballaggi durevoli o sistemi di economia circolare.

Plastisac Green: l’impegno per un’economia circolare

Sia le bioplastiche che le plastiche riciclabili offrono soluzioni sostenibili, ma con approcci diversi: le prime puntano sulla degradazione naturale, le seconde sul riutilizzo dei materiali. Conoscere la differenza tra plastica biodegradabile, plastica compostabile, plastica riciclata e bioplastiche è fondamentale per fare scelte consapevoli e contribuire attivamente alla salvaguardia dell’ambiente.


Plastisac da sempre investe nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni sostenibili, affiancando ai tradizionali imballaggi in polietilene con materia prima vergine una ricca gamma di prodotti realizzati con polietilene riciclato post consumo. Grazie alla partnership consolidata con un consorzio nazionale per la raccolta e il recupero degli imballaggi in polietilene, l’azienda contribuisce attivamente alla promozione di una filiera virtuosa del riciclo, incentivando una raccolta efficace e il riutilizzo dei materiali plastici.


Gli imballaggi Plastisac realizzati con plastica post consumo nascono dal recupero e dalla trasformazione di rifiuti plastici flessibili, come sacchetti, buste, film e teli. Questo consente, in determinate produzioni, di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale. Nasce così Plastisac Green: più di un servizio, un vero e proprio manifesto di sostenibilità. Un progetto che abbraccia la responsabilità ambientale, sociale ed economica, promuovendo l’utilizzo di energie rinnovabili, la riduzione delle emissioni di CO₂ e l’adozione di un modello di economia circolare, che ottimizza anche la supply chain.


Se vuoi saperne di più sulle plastiche riciclate e sulle sulle soluzioni di packaging sostenibile proposte da Plastisac, non esitare a contattarci!

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