Telephone+39 0376 391192

22 dicembre 2022

Come si ricicla la plastica: dalla raccolta allo smistamento, fino ai centri di riciclo

Tutto quello che c’è da sapere sul riciclo della plastica

La plastica è un materiale resistente e versatile, utilizzato in tantissimi settori industriali, soprattutto per la realizzazione di packaging e oggetti di uso quotidiano. Come tutti i materiali, però, se sottoposto ad un uso prolungato può deteriorarsi e, una volta terminata la sua funzione, dev’essere smaltito in modo corretto. Una gestione ottimale del fine vita degli imballaggi e dei materiali plastici è fondamentale per la tutela dell’ambiente e del Pianeta e può portare a una notevole limitazione della dispersione della plastica nell’ambiente, trasformandola da rifiuto a preziosa risorsa, riutilizzabile per la produzione di nuovi prodotti.

Negli ultimi anni, grazie all’introduzione del sistema di raccolta differenziata più efficiente, la percentuale di raccolta e riciclo dei rifiuti in plastica è aumentata notevolmente: secondo i dati diffusi da Corepla nel Rapporto di Sostenibilità 2021, lo scorso anno sono stati avviate al riciclo 722.218 t di rifiuti di imballaggi in plastica (la maggior parte proviene dalla raccolta differenziata urbana), con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente.


Vediamo nel dettaglio come si ricicla la plastica, quali sono le diverse fasi del processo di riciclo - dalla raccolta allo smaltimento, fino ai centri di riciclo - e come può essere migliorato.

Processo di riciclo della plastica: le diverse fasi

Il processo di riciclo della plastica comprende tutte le azioni e le operazioni finalizzate allo smaltimento e al riutilizzo dei materiali plastici ed è articolato in diverse fasi, che vanno dal processo di raccolta fino al riutilizzo della plastica riciclata per la produzione di nuovi prodotti e oggetti. 


Il primo passo del processo di riciclo della plastica consiste nell'identificare il tipo di plastica che si sta cercando di riciclare e la successiva separazione delle plastiche per dimensione e tipologia, così da preparare i rifiuti in plastica alle successive fasi di riciclaggio. Ogni tipo di materiale plastico, infatti, si distingue per particolari caratteristiche e per una specifica composizione: una corretta selezione e divisione dei materiali plastici è quindi fondamentale per garantirne l’effettivo riciclo. I diversi tipi di plastica riciclabile sono immediatamente riconoscibili grazie al logo di riciclaggio: un triangolo che contiene al suo interno un numero da 1 a 7, che distingue ogni tipologia di plastica (ad esempio PET, HDPE o PP).

Dopo una prima selezione il processo di riciclo della plastica prosegue con le fasi successive di:  

  • smistamento e selezione: una volta raccolta tramite la raccolta differenziata la plastica viene mandata ad impianti specializzati, che si occupano del riciclaggio vero e proprio. La seconda fase del processo di riciclo consiste quindi nella selezione dei rifiuti in plastica, che viene eseguita in buona parte grazie ad appositi macchinari. I rifiuti vengono smistati in base alle loro dimensioni e alla tipologia di composizione tramite scanner a infrarossi. A questo punto sono pronti per la fase successiva: la frantumazione; 
  • frantumazione (o macinazione): è una fase fondamentale per la trasformazione dei rifiuti in plastica in nuova materia prima. I rifiuti divisi e selezionati vengono mandati negli impianti per la trasformazione per essere ulteriormente divisi a seconda della tipologia di prodotto (ad esempio sacchetti, tappi, bottiglie o contenitori). Questa divisione è molto importante per un corretto riciclo; 
  • lavaggio: in questa fase la plastica viene lavata e pulita per rimuovere eventuali residui di sporco o altre sostanze che potrebbero ostacolare il riciclo; 
  • triturazione: una volta puliti, i rifiuti plastici vengono triturati per ottenere dei fiocchi di plastica (chiamati “flakes”), che vengono poi divisi per colore da macchinari appositi e quindi riscaldati, raffreddati e tagliati di nuovo a pezzetti. In questo modo si ottengono i pellet, piccoli granuli di materiale plastico che possono essere utilizzati per produrre nuova materia prima. 

E le plastiche non riciclabili?

Tra i rifiuti in plastica possono essere presenti anche alcune tipologie di plastiche che non possono essere avviate al riciclo. È il caso, ad esempio, degli oggetti composti da diversi tipi di plastica, che non sono separabili e quindi non possono essere riciclati. In questa categoria rientrano tutte le plastiche etichettate con il numero 7 o prive di etichette, che vengono generalmente inviate agli inceneritori per essere smaltite, oppure ad appositi termovalorizzatori, particolari strutture che permettono di bruciare i rifiuti plastici generando energia elettrica e combustibili alternativi che possono essere utili all’interno di diversi settori industriali. Sempre secondo i dati riportati da Corepla, grazie al recupero degli imballaggi in plastica nel 2021 sono stati prodotti 42 GWh di energia elettrica e 86 GWh di energia termica, pari al consumo annuo di energia di circa 15.555 famiglie italiane e di gas naturale di circa 5.823 famiglie. 

Riciclo della plastica nell’ottica di un’economia circolare

Con “economia circolare” si intende un modello di produzione e consumo che ha l’obiettivo di estendere il ciclo di vita dei prodotti con l’obiettivo di ridurre al minimo la generazione di nuovi rifiuti. Secondo il modello dell’economia circolare, una volta raggiunto il fine vita, i materiali plastici utilizzati per la produzione di packaging o oggetti di uso quotidiano devono essere reintrodotti, se possibile, nel ciclo produttivo, generando ulteriore valore. Grazie ad un sistema di raccolta, riciclo e recupero post-consumo delle materie plastiche sempre più efficiente è quindi possibile conferire piena circolarità al ciclo di vita degli imballaggi in plastica, ma anche risparmiare nuove risorse e ridurre le emissioni di anidride carbonica. Solo nei casi in cui il recupero e il riutilizzo dei materiali plastici non siano percorribili, è previsto il ricorso al recupero energetico o lo smaltimento in discarica.

Sempre nell’ottica dell’economia circolare, la Commissione europea ha recentemente adottato nuove regole per permettere l’uso di plastica riciclata anche negli imballaggi alimentari. Le norme del nuovo regolamento (che saranno vincolanti da luglio 2023) riguardano la sicurezza dei materiali e degli oggetti in plastica riciclata destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e aiuteranno l’industria del riciclo a stabilire modalità adeguate per il riciclo della plastica, che attualmente non può essere riutilizzata come imballaggio alimentare. La normativa permetterà quindi di ridurre in modo considerevole i rifiuti di plastica del settore alimentare e contribuirà ad aumentare la sostenibilità degli imballaggi e a conseguire gli obiettivi del piano per l’economia circolare.

L’impegno di Plastisac per il riciclo della plastica

Plastisac si impegna da sempre a produrre imballaggi in plastica sempre più sostenibili, a favorire il riciclo e il recupero dei rifiuti plastici e a ridurre l’impatto ambientale di tutti i processi e le lavorazioni aziendali. Nel corso degli anni l’azienda ha innovato costantemente le proprie tecnologie e investito nella ricerca e sviluppo di soluzioni più green, rispettose dell’ambiente e di un modello di produzione legato all’economia circolare, garantendo la completa tracciabilità dei prodotti in polietilene


Il riciclo e lo sviluppo di filiere virtuose per la raccolta dei rifiuti, così come la riduzione della Carbon Footprint dei sacchetti in plastica e di tutti i prodotti in polietilene realizzati, sono da sempre tra le maggiori priorità di Plastisac, che è stata una delle prime realtà in Italia nel settore dell’imballo flessibile ad ottenere la certificazione CFP Systematic Approach (UNI EN ISO 14067) - il sistema che permette di validare il sistema di gestione per il calcolo della Carbon Footprint di prodotto, cioè l'analisi dell’impronta di carbonio del ciclo di vita di ogni articolo prodotto. 


Per favorire un recupero più efficace dei rifiuti in plastica l’azienda ha inoltre creato, negli ultimi anni, una partnership con un consorzio per la raccolta e gestione dei beni in polietilene su tutto il territorio nazionale e ha dato vita a un progetto di produzione di imballaggi green per alcuni settori (ad eccezione di quello biomedico e alimentare), realizzati con plastica riciclata provenienti dai rifiuti raccolti presso i clienti. 

Condividi su