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21 ottobre 2022

Polietilene: caratteristiche e settori d'impiego

Tutto quello che c’è da sapere sul polietilene per imballaggi

Il polietilene (PE) è una delle materie plastiche più comuni e utilizzate per la produzione di oggetti di uso quotidiano, imballaggi e packaging. Grazie alle sue particolari proprietà e alla sua estrema versatilità può essere utilizzato per realizzare diverse tipologie di imballaggi, dai più sottili, come sacchetti, film plastici o pellicole per alimenti, a quelli più rigidi, come contenitori, bottiglie e barattoli.

Tra le caratteristiche che lo rendono uno dei materiali plastici preferiti nel settore degli imballaggi ci sono sicuramente la sua elasticità e flessibilità e la resistenza agli urti, all'usura, all’acqua e alle basse temperature. Per le sue proprietà atossiche e igieniche viene largamente utilizzato anche nel settore alimentare.  

Ma quali sono, nello specifico, le caratteristiche del polietilene e i suoi principali settori d’impiego? Scopriamolo insieme! 

Che cos’è il polietilene: definizione e tipologie

Il polietilene è un materiale termoplastico sotto forma di polimeri sintetici ad alta densità di particelle. Viene creato attraverso la polimerizzazione dell’etilene, un particolare processo in cui si combinano piccole particelle, dette monomeri. La struttura del polietilene è abbastanza semplice: è composto da carbonio e idrogeno. Si presenta come un solido bianco e con ottime proprietà isolanti e stabilità chimica. In base alla distribuzione dei pesi molecolari e alla ramificazione si possono ottenere varie tipologie di polietilene, con caratteristiche e usi differenti. Tra quelle maggiormente utilizzate si trovano: 

  • polietilene ad alta densità (HDPE - High-Density Polyethylene), un polimero termoplastico ricavato dal petrolio, contenente carbonio e idrogeno. Questa tipologia di polietilene è composta da catene lineari e presenta quindi una maggiore resistenza e rigidità. Si presenta visivamente più opaco, ma può sopportare temperature elevate (110°C continuamente e 120°C per brevi periodi). Grazie a queste caratteristiche l’HDPE viene spesso utilizzato per la produzione di packaging come barattoli, flaconi e contenitori rigidi; 
  • polietilene a bassa densità (LDPE - Low-Density Polyethylene), anch’esso un polimero termoplastico ricavato dal petrolio, che si distingue però dall’HDPE perché composto da catene di polimeri che presentano ramificazioni. Questo lo rende un materiale più leggero, duttile e flessibile, quindi ideale per la produzione di film, pellicole, sacchetti e buste utilizzati per l’imballaggio. Realizzato in varietà traslucide o opache, è comunque abbastanza resistente e presenta anche un'ottima impermeabilità all'acqua. Inoltre può sopportare temperature di 80°C (95°C per brevi periodi). 

Come nasce il polietilene?

Oggi il polietilene è una delle materie plastiche più utilizzate e popolari, ma la sua invenzione fu una pura casualità. Nacque infatti più di 100 anni fa, precisamente nel 1898 da un ricercatore tedesco, Hans von Pechmann, che ottenne accidentalmente un polimero a basso peso molecolare, con una struttura equivalente al polietilene. Nel 1933 fu effettuata la prima sintesi utile al processo produttivo su larga scala, ma la procedura di produzione fu affinata due anni dopo da un altro chimico, Michel Perrin, che comprese come riprodurla a piacimento, in modo da plasmare il materiale.


Questo permise alle Imperial Chemical Industries di progettare il primo impianto pilota per la produzione su larga scala e nel 1939, a Northwich, iniziò la produzione commerciale della materia prima, che in pochi anni rivoluzionò completamente il mercato. Da allora il polietilene cominciò infatti a diffondersi e ad essere sempre più utilizzato per la realizzazione di imballaggi e della maggior parte dei prodotti di consumo: dagli oggetti casalinghi ai sacchetti, dai flaconi alle pellicole per alimenti, fino a tubi e componenti di autoveicoli.

Differenza tra polietilene e polipropilene

Polietilene e polipropilene (PP) sono due materiali plastici che a prima vista potrebbero apparire simili. Il polipropilene è infatti un’altra materia termoplastica largamente utilizzata per realizzare imballaggi e oggetti di uso comune, ma si distingue dal polietilene per alcuni aspetti fondamentali, tra cui: 

  • colore e peso: il polipropilene è un materiale bianco traslucido, più leggero rispetto al polietilene, ma meno trasparente. Il polietilene infatti è incolore e permette di raggiungere risultati di qualità in termini di difficoltà di strappo e trasparenza, soprattutto per la produzione di imballaggi;  
  • resistenza: il polipropilene è in grado di resistere a temperature maggiori (tra 140° e 170°), mentre il polietilene è più resistente alle basse temperature e mantiene inalterate le sue caratteristiche tra -80° e 80°; 
  • flessibilità, che determina l’elasticità del materiale plastico. In questo caso il polietilene è nettamente superiore rispetto al PP in quanto a elasticità e capacità di allungamento; 
  • processo di riciclo: i due materiali presentano, ovviamente, un diverso codice di riciclo, ma entrambi possono essere facilmente riciclati e, se sottoposti a processi termici, possono essere modellati ripetutamente per dare vita a nuovi prodotti. Grazie alle sue particolari caratteristiche però, le possibilità di riciclo del polietilene sono maggiori

Polietilene: principali settori d’impiego

Grazie alle sue proprietà e alla possibilità di essere prodotto a costi contenuti, il polietilene viene utilizzato per una vasta gamma di applicazioni e in numerosi settori industriali per la produzione di articoli di uso comune, imballaggi, packaging e custodie utilizzate nella vita di ogni giorno. Tra i principali impieghi del polietilene, ad alta o bassa densità, ci sono, tra gli altri: 

  • contenitori per liquidi, prodotti chimici, combustibili o rifiuti domestici; 
  • bottiglie e flaconi per bevande e cosmetici; 
  • tubazioni per impianti idrici, fognari, di riscaldamento e ventilazione; 
  • componenti di attrezzi da lavoro e utensili elettrici; 
  • componenti per autoveicoli; 
  • giocattoli; 
  • articoli per casalinghi; 
  • elettrodomestici e accessori per l’arredamento; 
  • imballaggi in polietilene per il settore alimentare come fogli, sacchetti e buste; 
  • bobine polietilene per imballaggio

Polietilene per imballaggio: gli articoli in polietilene proposti Plastisac

Il polietilene è da sempre una delle materie plastiche più utilizzate da Plastisac per la produzione di imballaggi e soluzioni per il confezionamento di prodotti alimentari e non, in numerosi settori industriali. Plastisac offre un’ampia gamma di imballaggi in polietilene per il settore alimentare, sicuri e certificati per il contatto con gli alimenti: dai film in bobina ad utilizzo macchinabile o manuale fino a sacchetti e buste utili in diverse fasi di lavorazione del comparto industriale nell'ambito food. Plastisac offre anche diverse possibilità di personalizzazione imballaggi in polietilene, ad esempio con:

  • stampe personalizzate e loghi aziendali; 
  • diversi additivi miscelati al polimero grezzo in fase di produzione, per migliorare i prodotti in funzione dell’applicazione finale; 
  • colori personalizzati; 
  • foratura studiata in funzione della destinazione d’uso. 

Da sempre l’azienda è impegnata a promuovere il riciclo del polietilene e a sviluppare soluzioni a basso impatto ambientale. Il polietilene che arriva in sede viene controllato grazie ad un preciso codice identificativo che permette di conoscere l’intero percorso effettuato dal materiale, dalla produzione fino al momento della consegna, e di garantire quindi la completa tracciabilità e la qualità di ogni imballaggio realizzato. Inoltre, tutti i residui di materiale plastico prodotti durante le fasi di lavorazione vengono raccolti e riutilizzati nel ciclo produttivo come materia prima secondaria per la realizzazione di nuovi prodotti. Questo permette a Plastisac di mantenere elevati standard produttivi e lavorare costantemente per produrre imballaggi sempre più green ed eco-sostenibili. 

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